Prima Legge Italiana sull’Intelligenza Artificiale: Analisi della Normativa n. 132/2025

29.09.2025

📢 Prima legge italiana sull'Intelligenza Artificiale: pubblicata in Gazzetta Ufficiale 📰🤖

Il 25 settembre 2025 è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 223 la Legge 23 settembre 2025, n. 132, recante "Disposizioni e deleghe al Governo in materia di intelligenza artificiale". La legge entrerà in vigore il 10 ottobre 2025 e rappresenta il primo intervento legislativo organico dell'Italia sull'IA, in linea con il Regolamento europeo 2024/1689 (AI Act).

Si compone di 28 articoli, articolati in sei Capi:

  • Principi e finalità

  • Disposizioni di settore

  • Strategia nazionale e promozione

  • Tutela degli utenti e diritto d'autore

  • Disposizioni penali

  • Disposizioni finanziarie e finali

L'obiettivo dichiarato è promuovere un uso corretto, trasparente e responsabile dell'IA, con attenzione a diritti fondamentali, sicurezza e dignità umana. ✅

🛠️ IA e mondo del lavoro (art. 11)

L'articolo 11 disciplina l'uso dell'IA nel lavoro, stabilendo che:

  • Debba migliorare condizioni di lavoro, sicurezza e produttività, senza ledere dignità o privacy;

  • Sia sempre trasparente e affidabile;

  • Il datore di lavoro abbia l'obbligo di informare i lavoratori;

  • Non siano consentite discriminazioni legate a sesso, età, origine etnica, credo, orientamento, opinioni o condizioni personali e sociali.

⚠️ In pratica, gli obblighi sono generici e di difficile applicazione, senza strumenti concreti di controllo sull'adozione delle tecnologie in azienda.

🏛️ Osservatorio sull'IA nel lavoro (art. 12)

È istituito presso il Ministero del Lavoro un Osservatorio con compiti di:

  • Definire una strategia nazionale per l'IA nel lavoro;

  • Monitorare l'impatto sul mercato occupazionale;

  • Individuare i settori più esposti;

  • Promuovere la formazione di lavoratori e imprese.

L'Osservatorio è presieduto dal Ministro o da un delegato, senza compensi per i membri e con risorse già disponibili.

⚠️ Di fatto, si tratta più di un organismo simbolico che di un reale strumento operativo, vista la mancanza di poteri vincolanti o risorse dedicate.

🧠 IA e professioni intellettuali (art. 13)

Per avvocati, medici, ingegneri, commercialisti e altre professioni intellettuali:

  • L'IA può essere impiegata solo come supporto strumentale, lasciando la prestazione principale al lavoro umano;

  • I professionisti devono informare il cliente sull'uso dell'IA con linguaggio chiaro e comprensibile.

⚠️ Questa norma tutela formalmente il rapporto fiduciario, ma nella pratica rischia di risultare inapplicabile o superflua, considerando l'automazione già diffusa nelle professioni.

🔍 Conclusioni: funzione e novità

La legge n. 132/2025 assume una funzione principalmente simbolica e di edulcorazione di una trasformazione già in atto.

Tre punti chiave emergono:

  1. Tutela e controllo generici: principi nobili ma di difficile applicazione pratica.

  2. Governance "leggera": l'Osservatorio promette strategie e monitoraggio, ma senza strumenti vincolanti o risorse dedicate.

  3. IA nelle professioni: formalmente regolamentata, ma senza incidere sulle pratiche quotidiane già dominate dall'IA.

💡 In sintesi: la legge segna l'attenzione politica al tema, ma non offre strumenti concreti per governare l'innovazione. La vera rivoluzione digitale procede comunque, e la legge sembra più un tentativo di "edulcorare" rischi e sfide dell'IA piuttosto che una misura applicabile e vincolante.

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